L’amministrazione comunale di Caltanissetta, nelle persone dello stesso sindaco Michele Campisi e dell’assessore alla cultura Laura Zurli, ha voluto riunire in un incontro sulle memorie cittadine il ricordo dei civili caduti a causa dei bombardamenti del luglio 1943 a Caltanissetta e la ricorrenza dei 150 anni della fondazione della biblioteca comunale.
Un folto e attento pubblico ha partecipato al convegno tenutosi il 9 luglio, coordinato dalla Società Nissena di Storia Patria nella persona del suo presidente Antonio Vitellaro e dalla Proloco di Caltanissetta guidata dal presidente Giuseppe D’Antona. Il sindaco Campisi ha portato un suo saluto non rituale, ma partecipato, perché, dopo il doveroso ricordo dei concittadini innocenti caduti sotto le bombe nemiche in quel luglio del ’43, ha voluto assumere l’impegno di una maggiore e più mirata attenzione della sua amministrazione nei riguardi dei problemi attuali della biblioteca comunale. Ha sottolineato in particolare la necessità di un riordino definitivo della biblioteca dopo le tante vicende della ristrutturazione dell’edificio gesuitico, di una maggiore sensibilizzazione dei giovani che non conoscono il tesoro che è costituito dalle migliaia di volumi della “Scarabelli” (è prevista un’iniziativa che consenta ai giovani studenti di studiare la biblioteca, facendo lezioni nella stessa); ha promesso, infine, maggiori investimenti per l’acquisto di libri e riviste.
L’assessore Zurli ha convenuto su questo sforzo che deve fare la scuola nissena per fare adottare dai giovani studenti la loro biblioteca, anche in quest’era di utilizzo, spesso acritico, dei moderni strumenti di ricerca e di conoscenza.
Primo relatore al convegno, l’ingegnere Elio Basta, che ha rievocato le sue memorie di dodicenne relative ai bombardamenti e all’atmosfera drammatica che i nisseni vissero in quei giorni, ricordando alcuni episodi che egli visse di persona e, ventenne, registrò in un vecchio quaderno di scuola, oggi vero cimelio storico.
Antonio Vitellaro, nella sua doppia veste di presidente della società di storia patria e di studioso della biblioteca (il suo ultimo lavoro è una documentata monografia sulla “Scarabelli”), ha ricordato che la Storia Patria, di sua iniziativa ha già celebrato i 150 anni di vita della nostra biblioteca (1862-2012) con un convegno tenutosi nel dicembre scorso e i cui atti sono stati già pubblicati sulla rivista “Archivio Nisseno”, e il luglio del ’43 con un altro incontro dell’inizio di giugno.
Vitellaro ha voluto ricordare quanto, in questi ultimi anni gli studiosi della società di storia patria ha fatto per promuovere la conoscenza della biblioteca. Tanti i nomi degli studiosi nisseni che hanno contribuito rievocare circostanze e personaggi legati alla ultra centenaria vita di questo scrigno di memorie cittadine, che è la nostra biblioteca: Mangiavillano, Zaffuto, Vitellaro, Mendolia, Vitalia Mosca e tanti altri studiosi hanno recuperato personaggi legati alle vicende della “Scarabelli” (lo stesso Scarabelli, il fondatore Domenico Marco, padre Girolamo da Caltanissetta, il bibliotecario Manasia, e poi gli autori di manoscritti editi per la prima volta, quali Giovanni Mulé Bertòlo, Camillo Genovese, Antonio Lanzirotti, Pasquale Pulci e il nipote Francesco Pulci. Gli studiosi, in saggi autonomi o in articoli apparsi sulla rivista della società di Storia Patria, sono stati portati all’attenzione e all’ammirazione dei nisseni.
IL convegno ha ricordato, in particolare, il fondatore della biblioteca cappuccina di Caltanissetta, P. Girolamo da Caltanissetta, i cui libri, assieme alla libreria lignea, sono stati, nel 1867, trasferiti nella nostra biblioteca; oggi quei libri dei frati cappuccini possono essere ammirati nella stessa libreria che li custodiva circa 250 anni fa.
La Società di Storia Patria ha voluto recuperare anche l’immagine del fondatore della biblioteca Domenico Marco di cui si era persa memoria: un quadro in olio, opera della pittrice Enza Lomonaco, è stato donato e scoperto al termine del convegno. L’altra immagine è quella di P. Girolamo, recuperata a Palermo, in copia fotografica, dallo studioso Michele Mendolia e ricollocata all’interno della libreria cappuccina. Un bel tuffo nella memoria, insomma, che ha rimesso a posto alcune conoscenze, recuperato alcune memorie, sensibilizzato il numerosissimo pubblico alla storia della nostra biblioteca.
Inattesa perché non preannunciata, è giunta buon’ultima, una pubblicazione del solerte Walter Guttadauria, “Noi, nell’inferno delle bombe” (Edizioni Lussografica), che ha ricostruito, attraverso i ricordi di testimoni, gli eventi tragici di quel luglio del 1943; particolarmente significativa la testimonianza che ricorda uno degli aviatori inglesi che bombardarono Caltanissetta, R. D. Cooling, con cui Michele Curcuruto e Anne Chadwick Agrò sono riusciti a mettersi in contatto alcuni anni fa; un tassello importante che si aggiunge a questa dolorosa vicenda.
E’ doveroso ricordare anche che nel corso della serata giovani musicisti di alcune scuole medie di Caltanissetta e altri meno giovani del liceo musicale “Manzoni” e dell’Istituto superiore di studi musicali “Bellini” hanno reso omaggio alle vittime di guerra con un loro breve ma significativo ed applaudito concerto. Ne ricordiamo i nomi: scuola media “Leone”, due chitarristico Christian Termini e Matteo Giannone; scuola media “Verga”, duo chitarra-violino Laura Di Buono e Giorgio Porrovecchio, scuola media Rosso di S. Secondo, violinisti Veronica Vaccaro e Nicolas Di Salvo e i chitarristi Salvatore Di Majo, Alessandro Giaconia e Sara Micciché; Liceo Scienze Umane “Manzoni”, violino Simone Bannò e chitarra Kevin Marchì; istituto superiore di studi musicali, quartetto di clarinetti Giovanni Favata, Giuseppe D’Urso, Angelo Giardina e Sebastiano Romano. Ha coordinato l’esibizione musicale Rosa Maria Chiarello.
FRANCO SPENA